L’incontro con l’altro è sempre un incontro tra mondi diversi che in qualche modo devono integrarsi per rendere possibile una relazione. Le aspettative di ciascuno di integrare l’altro nel proprio mondo spesso si trovano a configgere e richiedono capacità di tollerare le differenze, curiosità ed apertura verso l’altro, disponibilità a concepire la relazione come un processo che ha tempi e fasi, energie da dispiegare nell’attenzione e ascolto.
L’accelerazione dei ritmi di vita e le pressanti richieste del mondo produttivo tolgono spazio ed energie alla vita affettiva contribuiscono a far emergere nelle relazioni insofferenza, rabbia, richieste di risarcimento personale e di accudimento.
Nella vita familiare questi aspetti hanno un ruolo importante nella determinazione delle insoddisfazione ed infelicità e mettono in crisi anche i ruoli sociali che vi si dispiegano : di partner, di coniuge, di genitore, di figlio.
La mutevole configurazione delle famiglie, comprendente famiglie allargate, famiglie con un solo genitore, con genitori dello stesso sesso, famiglie multiculturali, famiglie con genitorialità non biologica (adottive, affidatarie, con fecondazione assistita) pone compiti e bisogni specifici relativi sia al funzionamento interno che nei rapporti con il mondo sociale, caratterizzato dalla presenza di stereotipi e chiusure.
In questi casi l’intervento psicologico non si pone come ripartivo, ma come occasione per esplorare e comprendere, nella loro natura e nelle loro implicazioni, le difficoltà personali e relazionali della famiglia o di qualcuno dei suoi componenti ed attivare risorse e competenze.