Il gruppo è una dimensione che tutti profondamente conoscono, fa parte della vita e la accompagna sin dalla nascita attraverso la famiglia, la scuola, il lavoro, il sociale, tanto da costituire un aspetto strutturale della mente. La dimensione sociale è una condizione ineludibile della vita ed al suo interno si costruisce la personalità individuale, si pongono i fondamenti sia della salute che della malattia.
Nella prospettiva Gruppoanalitica la patologia stessa viene considerata un prodotto del sistema sociale (ristretto o allargato che sia ) in cui si è inseriti. Per tale motivo se è la dimensione sociale a far ammalare, è la dimensione sociale che può essere curativa.
Nel gruppo terapeutico si sperimentano elementi profondamente terapeutici come la condivisione dei problemi, la constatazione che questi sono una parte ineludibile della vita che accomuna tutti gli esseri umani, si condividono idee, emozioni, soluzioni che favoriscono un reciproco apprendimento, attraverso una dimensione di rispetto reciproco, condivisione e ascolto empatico e favoriscono una possibilità trasformativa della rete relazionale in cui è inserita la persona.
La teoria alla base di questo intervento fa riferimento alla costituzione dell’individuo come nodo di una rete costituita dalle relazioni all’interno delle quali è inserito, prima fra tutte la famiglia, ma anche gruppi più grandi come quelli di lavoro, o quelli in cui si svolge la vita sociale ed istituzionale .
Ciascuna rete genera quello che Foulkes chiama una matrice: la matrice di una rete famigliare, per esempio, è l’insieme di valori, credenze, credenze, elementi culturali, aspetti sociali, affettivi e comportamentali condivisi e passati da una generazione all’altra, comprensivi di elementi che possono tramandare aspetti disfunzionali e traumatici, che non sono elaborati, cioè significati attraverso il pensiero e la parola.
In questo caso, il Gruppo di terapia rappresenta una nuova rete relazionale che dà vita ad una nuova matrice, un sistema in cui si possono sperimentare nuove modalità di relazione, nuovi significati, grazie alla sua strutturazione in assetto paritario, dato che contiene al suo interno anche il conduttore, garante delle regole del gruppo. Nel Gruppo l’altro diviene lentamente meno diverso, meno distante, meno estraneo, e rappresentare una parte di sé in cui è possibile rispecchiarsi e riconoscersi.
L’analista di gruppo nella sua veste di conduttore si pone come il lettore e l’interprete delle dinamiche affettive e di pensiero che il gruppo produce, le evidenzia e le rende oggetto di discussione, mettendo in connessione i processi interni dei singoli componenti del gruppo con quelli del gruppo stesso nella sua totalità.
Il gruppo terapeutico diventa il luogo dove si fonda la possibilità di attuare una doppia storia, quella che è già stata la vita passata ed anche attuale e quella di una possibilità, quindi di ri-costruire una storia per il registro dell’autonomia. Questo dà vita ad un passaggio trasformativo che assume l’aspetto di una nuova nascita: dall’identicità e dalla ripetizione di schemi appresi e ripetuti all’autenticità ed alla creazione di stili nuovi.
La proposta di una terapia di Gruppo è spesso sentita come qualcosa difficile da accettare: si teme di sentirsi troppo esposti, di dover confessare in pubblico i propri aspetti più sgradevoli, si teme di dover dividere con troppe persone l’attenzione del conduttore. In realtà poi chi decide di mettersi in gioco può scoprire che il gruppo, costituito solitamente da 5/6 persone, può essere vissuto come un luogo intimo e caldo in cui si sperimenta la fiducia , la solidarietà, la condivisione e si costruisce insieme una storia che accompagna e aiuta a cambiare.
Il piccolo gruppo terapeutico è costituito da 6 a 8 partecipanti, si incontra una volta alla settimana per una seduta di un’ora e mezza. La composizione del gruppo può variare con l’ingresso di nuovi componenti e l’uscita di coloro che hanno compiuto il loro percorso di cura. E’ responsabilità del Terapeuta la composizione del gruppo e la sua conduzione.
A seconda che il gruppo sia omogeneo, cioè composto da persone che hanno lo stesso problema , o da persone con problemi diversi, cambiano i tempi e le dinamiche del gruppo.
Il gruppo a conduzione gruppoanalitica oltre che la cura psicologica, può perseguire obiettivi differenti:
- la formazione
- il sostegno psicologico
- l’intervento psicosociale.
In ognuno di questi casi assume una differente consistenza numerica e sviluppa dinamiche differenti.