L’impiego di interventi psicologici e farmacologici in maniera integrata si va sempre più radicando grazie anche al contributo delle moderne tecniche di indagine che, sottolineandone l’efficacia, hanno permesso il superamento delle reciproche diffidenze che portavano, in modo superficiale, a considerare ciascuno dei due approcci come elettivo.
Oggi esistono numerose conferme degli effetti positivi dovuti all’integrazione dei due approcci, in quanto ognuno svolge un ruolo complementare all’altro.
La terapia farmacologica (prescritta e seguita dallo psichiatra), se mirata e adeguatamente modulata, svolge oltre alla sua azione diretta anche una azione facilitante sul funzionamento psicologico del paziente; allevia i sintomi e migliora la sua capacità di entrare in contatto con il proprio disagio e di parlarne.
La psicoterapia, (a cura dello Psicoterapeuta), oltre al miglioramento del funzionamento affettivo, cognitivo e sociale della persona è in grado di introdurre cambiamenti funzionali e strutturali nel cervello, simili a quelli prodotti dai farmaci, come è stato dimostrato da un grandissimo numero di ricerche negli ultimi anni
Grazie alle nuove tecniche di neuroimaging (fMRI e PET) è stato dimostrato che cambiamenti cerebrali possono essere ottenuti con le psicoterapie, che possono rimodellare la plasticità delle sinapsi, la captazione della serotonina, modificare i sistemi di memoria implicita ed esplicita, il metabolismo di aree del cervello coinvolte nelle emozioni e nella cognizione.
D’altra parte anche i farmaci possono acquisire il valore di uno strumento comunicativo tra paziente e psichiatra ed una funzione rassicurativa.
L’associazione dei due trattamenti può avere uno spettro d’azione più ampio, o risultare più efficace in quei pazienti che non rispondono o rispondono solo in parte ai singoli trattamenti
Ad esempio il trattamento combinato è stato raccomandato dalle linee guida dell’APA (Americon Psychiatric Association) come trattamento di elezione per la cura della depressione, in particolare nelle forme croniche.
L’uso contemporaneo di Psicoterapia e Trattamento farmacologico può configurarsi in diversi modi, in base alla natura del disturbo ed alla sua gravità, come pure in base alle caratteristiche del Trattamento Psicoterapeutico, cioè in base agli obiettivi che si pongono ed in base al tipo di interazione professionale tra Psicoterapeuta e Psichiatra.
Nel caso della Psicoterapia Psicoanalitica accompagnata da un trattamento Farmacologico è più corretto parlare di Terapia Associata, in questo caso vengono proposti due interventi diversi che si occupano di piani differenti, con modalità differenti e con il comune obiettivo di migliorare il funzionamento complessivo del paziente.